Ho appena finito di guardare un video di Isabel Paige (ti lascio il link, vai a dare un’occhiata a me piace tanto!) e mi ha fatto riflettere su una cosa: non faccio quasi nulla solo perché mi va di farlo.

Tutto deve avere uno scopo, un perché, un’uscita. Forse è il nostro modo occidentale di approcciare la vita: produrre è la parola d’ordine.

Il tempo libero non è concesso.

Disegnare solo perchè ti va in quel momento non ha senso.

Guardare la televisione quando non hai voglia di fare nient’altro non è normale. Leggere un libro per piacere è futile.

E’ come se avessero (chi???) impiantato nella mia testa la paura del far nulla, la paura di dire “mi piace scrivere” e rispondere alla domanda “perchè?” con un “perchè si.”

Quindi, quando ho iniziato a scrivere, era perchè volevo diventare una scrittrice. Ho aperto una pagina Instagram perché voglio farmi conoscere, ho iniziato il blog per lo stesso motivo. Tutto ha un seguito, un motivo utile.

Ma poi che resta?

 

Sono passati tre anni (solo di pratica, chissà quanti di più di sogni) e sono ancora qui, immobilizzata dalla paura.

Dalla paura di non essere all’altezza, di non essere capace, di non essere brava abbastanza. Per? Per riuscire forse, per essere qualcuno? Non saprei nemmeno io.

Amo scrivere, mi fa sentire bene. Quando inizio a scrivere è come se un’onda mi avvolgesse e mi travolgesse e mi trascinasse con lei.

Però devo scrivere il post perfetto, l’articolo utile per il blog e con la SEO ottimizzata.

Non scrivo “solo perché mi va”. O per lo meno, non lo faccio più.

E allora, adesso, metto un pensiero nero su bianco, senza pensarci su o parafrasarlo.

Il mio blog è il mio posto. Il mio diario. Amo scrivere e voglio scrivere, chi se ne frega se non è il mio lavoro e non è remunerato. Chi se ne frega se non è perfetto. Chi se ne frega se Google non lo considererà e non lo mostrerà in prima pagina.

Voglio scrivere perchè mi piace scrivere, anche se nessuno mi leggerà mai. Voglio scrivere senza l’ansia di dovere perfezionare controllare e correggere.

Senza l’ansia di dover aggiungere foto, comprimere queste foto e dargli una didascalia.

Voglio scrivere senza la pressione che io, e soltanto io, mi sono messa sulle spalle senza nessun motivo reale.

 

Creare per il piacere e il gusto di farlo. Per le sensazioni, per la gioia del momento.

Proprio come sto scrivendo questo post.

Ho sentito il bisogno di aprire una pagina bianca e scrivere. Le parole uscivano, dovevo scrivere.

Riprendiamo in mano la leggerezza di fare quello che ci piace senza dover giustificarci a nessuno, nemmeno a noi stessi.

Conclusione:

d’ora in poi pubblicherò sul mio blog quel che ca**o mi pare =)

Un pò alla “chi mi ama mi segua…“.

Grazie, ti voglio bene.

libertà
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